Dott. Panero, ci può spiegare qual è la struttura organizzativa di TAUW Italia e in che modo la Fondazione alle spalle del Gruppo interagisce con le dinamiche aziendali?

La nostra azienda è parte del gruppo internazionale TAUW, azienda nata nel 1928 in Olanda che nel 2018 ha celebrato 90 anni di storia. TAUW nasce tanti anni fa in Olanda per dare supporto tecnico ed ingegneristico ai Waterboards locali, quelle che in Italia sarebbero oggi le autorità di bacino. A partire dagli anni ‘80 l’azienda è cresciuta, allargando i propri orizzonti a livello internazionale in Europa, andandosi ad occupare in misura sempre maggiore di ingegneria e consulenza ambientale.

A livello societario, tradizionalmente, è stata data la possibilità ai dipendenti di essere coinvolti nella struttura azionaria della società, inizialmente solo in Olanda e successivamente anche in tutte le altre sedi del gruppo. In periodi specifici questo sistema ha aperto le porte anche ad investitori esterni, in particolare fondi d’investimento pubblici olandesi, e dal 2018 è stato deciso un riacquisto completo del capitale societario da parte dei dipendenti. Acquistando certificati societari, i dipendenti possono diventare quindi anche soci della propria azienda, attraverso specifici meccanismi di partecipazione e rappresentanza. Questo significa che il dipendente partecipa anche ai risultati economici del Gruppo, ovvero al dividendo che viene annualmente distribuito a chi detiene questi certificati, che hanno anche un valore che si rivaluta nel tempo a seconda dei risultati della società.

Possiamo dire che TAUW Italia si fonda su un’idea di partecipazione allargata?

Certamente. Alla partecipazione ai risultati economici, si aggiunge anche una vera e propria possibilità di rappresentanza perchè il consiglio di amministrazione di TAUW, l’entità societaria che detiene le quote, prevede l’elezione di membri da parte dei dipendenti stessi che periodicamente sono chiamati a votare per eleggere i loro rappresentanti, che si occupano anche della ridistribuzione degli utili societari. Qui entra in gioco anche il ruolo della TAUW Foundation perché una parte degli utili vengono distribuiti ai dipendenti (azionisti) mentre il resto delle risorse viene distribuito, attraverso la TAUW Foundation, ad iniziative che siano in linea con i principi di sostenibilità che sono alla base della mission aziendale. In quest’ambito abbiamo finanziato degli anni numerosi progetti importanti tra cui un progetto internazionale di inventario e monitoraggio degli stock di pesticidi persistenti, in collaborazione con FAO e World Bank. In questo caso specifico forniamo le nostre competenze tecniche, oltre ad un finanziamento diretto, per effettuare, insieme ad altre organizzazioni, una mappatura a livello internazionale degli stock di pesticidi persistenti obsoleti, che rappresentano un rischio per le comunità che vivono nei territori interessati e vanno gestiti affinché non generino problemi sociali ed ambientali.

Al momento in azienda è stata aperta una call for projects attraverso la quale la TAUW Foundation ha chiesto ai dipendenti di segnalare iniziative che siano in linea con la nostra sensibilità verso la sostenibilità, e che possano essere oggetto di finanziamento da parte della fondazione. Abbiamo in atto una serie di progetti finanziati che riguardano applicazioni innovative nel campo dell’economia circolare, della transizione energetica sostenibile e anche iniziative che riguardano l’education in varie città e in diverse regioni. Si tratta di progetti che hanno sempre una chiara correlazione con la sostenibilità ambientale, e in particolare quest’anno, viene riservata una speciale attenzione agli SDG, i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite.

Quindi una struttura partecipativa non solo formale, un concetto che in Italia, nonostante l’art. 46 della Costituzione, si fatica a far passare tra gli imprenditori e i dipendenti.

In generale, nel nostro paese non è ancora chiaro il perché si debbano acquistare le quote dell’azienda per cui si lavora, il mind set è ancora molto legato a schemi culturali tradizionali: attraverso la nostra esperienza aziendale concreta siamo convinti di poter contribuire a questa crescita culturale, testimoniando e facendo apprezzare sempre di più in concreto i benefici che questa proposta aziendale sia in grado di offrire. Molti si chiedono perché mai dovrebbero reinvestire nell’azienda per la quale lavorano, non sempre si riesce a comprendere quanto innovativa possa essere una visione aziendale di questo tipo, che ti rende padrone del tuo lavoro, trasformando il dipendente in un attore fondamentale che contribuisce all’aumento della produzione di ricchezza da parte dell’impresa, e che da questa ricchezza trae profitto e vantaggi, contribuendo allo stesso tempo alla realizzazione di obiettivi sociali ed ambientali. Dovrebbe passare il concetto che le iniziative sviluppate delle imprese hanno comunque un ritorno in termini di benessere per il lavoratore, oltre che di profitto per l’azienda, nonché una componente di contributo allo sviluppo sociale ed ambientale.

Mi pare che ci siano forti punti di contatto con la filosofia di Impresa21

Un’organizzazione di questo tipo è paragonabile ad una forma di economia dal volto umano, ad un umanesimo economico che rientra credo perfettamente negli Orizzonti e Principi di Impresa21, una dimensione nella quale noi della TAUW ci troviamo a casa nostra e che diffondiamo attraverso la consulenza ambientale, materia di cui ci occupiamo quotidianamente. Siamo una società di consulenza, e le persone sono al centro delle iniziative e del business, non possediamo né impianti né stabilimenti produttivi, ma ci fondiamo esclusivamente sulla collaborazione delle persone, motore della società. Quando i dipendenti si trovano bene sono più motivati, e da ciò deriva il nostro successo, inteso non solo in termini di profitto economico, ma anche di sinergie produttive che si sposano alla perfezione con la mission aziendale.

Rispetto a tante realtà siamo abbastanza avanti, ci occupiamo di numerose iniziative “vere”, quello che fa la differenza è proprio l’intenzione e la volontà di andare avanti con sincerità. Un percorso lungo e faticoso quello della leadership partecipata, che affonda le radici nell’impegno costante e nella voglia di essere innovativi, con la speranza che questo metodo divenga presto di uso comune e per il bene comune, visto come unica soluzione per un futuro che riesca a mettere al centro di tutte le iniziative le persone.

Sono tanti gli aspetti che ci collegano agli intenti di Impresa21, aderire all’Associazione significa per me e per la TAUW cercare un canale di comunicazione in grado di sviluppare un dialogo tra persone in modo che siano sintonizzate tra di loro, che abbiamo gli stessi obiettivi e condividano la mission. Aderire a Impresa 21 ci darà l’occasione di parlare di tematiche che spesso si fa fatica a diffondere e rendere pubbliche, ognuno potrà raccontare la propria storia e imparare dalle esperienze altrui per un futuro migliore.

Quali altre iniziative il Gruppo TAUW ha pensato per il benessere delle persone e delle famiglie dei dipendenti?

Dal giorno del lockdown di marzo 2020 abbiamo attivato un programma di smart working molto efficace. Il sistema infrastrutturale informatico era già predisposto, ma siamo riusciti a garantirne l’attivazione in poche ore, permettendo ai dipendenti di conciliare la vita familiare e la vita lavorativa in questo momento così complicato. Abbiamo fatto in modo che le conseguenze per le persone fossero limitate per quanto possibile, che non fossero i dipendenti a dover pagare il conto di una pandemia adottando, ad esempio da noi in Italia, per un periodo comunque molto limitato, un sistema di cassa integrazione light, che non ha intaccato in nessun modo gli stipendi.

In Olanda, ad esempio, stiamo dando la possibilità ai dipendenti di ricevere a casa postazioni ergonomiche per lo smart working grazie ad un accordo stretto con un grande magazzino che fornisce sedie ergonomiche e tavoli adatti ad un home office di qualità, in linea con gli standard di sicurezza. A giorni inizieremo anche in Italia la consegna a domicilio di monitor di grandi dimensioni per permettere un lavoro più agevole al dipendente in smart working.

Stiamo inoltre cercando di agevolare gli aspetti relativi alla mobilità del dipendente, anche in funzione delle esigenze personali e familiari, assicurando flessibilità degli spostamenti da e verso i nostri uffici, anche per garantire al massimo le condizioni di lavoro in sicurezza, in tempi complessi come quelli che stiamo vivendo.