Uno dei nostri obiettivi è proprio quello di essere un’azienda presente sul territorio. In occasione dei 25 anni della FasterNet abbiamo coniato uno slogan “Cultura d’impresa, impresa di cultura” che traduce la nostra volontà e l’impegno di essere realmente presenti nel territorio bresciano, e non solo fisicamente. Il nostro modo di fare impresa si può infatti riassumere elencando tre capisaldi:
Le persone
La comunità
L’arte e la cultura
Questo perché riteniamo che sia fondamentale far coesistere le componenti che fanno del territorio una ricchezza, e quindi da un lato le aziende e dall’altro le persone che ci vivono e ci lavorano. Per questo motivo sono importanti le aziende, ma è imprescindibile il ruolo della comunità, formata da persone che quel territorio caratterizzano e dal quale vengono influenzate. Per questo, avere un occhio di riguardo per le persone è importante, perché se è vero che le persone nelle aziende ci lavorano, hanno una vita anche al di fuori dell’azienda e in termini di qualità della vita un’impresa che rispetta il territorio che la ospita può fare molto, può dare un grande contributo attraverso l’attenzione all’ambiente, al sociale e altre forme di partecipazione. Per quanto riguarda abbiamo un concetto di territorio molto allargato e abbiamo cercato di essere incisivi. Da molto tempo sosteniamo attività nel sociale e abbiamo contribuito all’acquisto di una sofisticata centralina per la rivelazione della qualità dell’aria, non perché la nostra azienda sia particolarmente inquinante, ma perché è nostro interessere contribuire al benessere delle persone e dell’ambiente circostante.
Per un ospedale bresciano abbiamo contribuito alla realizzazione di un laboratorio robotizzato ideato per la formazione di operatori che assistono le partorienti fornendo una parte della tecnologia. Può essere interessante sapere che nella sala viene riprodotto un parto naturale utilizzando un robot, il tutor che lo comanda può indurre nel simulatore patologie e reazioni che vengono innescate anche a seguito della somministrazione di medicinali o come reazioni al comportamento degli allievi. Le simulazioni vengono inoltre registrate e riprodotte in aula per arricchire e completare i momenti di studio.
Sempre in ambito sanitario abbiamo contribuito anche alla realizzazione, in un reparto pediatrico, di disegni che hanno abbellito le camere dei bambini e partecipiamo regolarmente alla “Race for the Cure”. Il panorama verso il quale si orientano le nostre iniziative è quindi sicuramente vasto, spazia dalle cooperative sociali che ci forniscono prodotti in occasione delle festività natalizie fino all’ambito medico sanitario.
Nata grazie alla Fondazione della Comunità Bresciana e al Giornale di Brescia, l’Associazione “Aiutiamo Brescia” ha dato vita ad un gruppo di lavoro formato da 5 partecipanti, di cui faccio parte, esperti di diversi settori, che lavorano su base volontaristica e che hanno permesso, dal mese di marzo 2020, di gestire donazioni per 18,8 milioni di euro provenienti dai cittadini bresciani. Questi fondi sono serviti per una serie di interventi sia in sostegno degli ospedali, quindi realizzazione di terapie intensive, sia per l’aumento dei posti letto, per la ricerca di personale, per l’acquisto di respiratori polmonari, saturimetri nonchè dispositivi di protezione come camici, tute, mascherine chirurgiche e Ffp2.
Il bresciano è stata una delle aree più colpite dall’emergenza sanitaria. Durante la prima ondata ci sono stati 3200 morti, Brescia è infatti stata seconda solo a Bergamo per numero di decessi da Covid-19 e la situazione è stata difficile da gestire anche se gli ospedali della regione sono molto grandi e all’avanguardia. Gli interventi che abbiamo portato avanti sono stati importanti e nell’emergenza ogni volta che in azienda ho chiesto un aiuto, un supporto, non ho mai ricevuto un diniego, nonostante in quel periodo spostarsi fosse pericoloso e rischioso. Ci siamo mossi sempre tra ospedali, case di cura, case di riposo, tutti luoghi ad alto rischio ma mai nessuno si è rifiutato di andare ad aiutare.
La FasterNet ha messo a disposizione dell’iniziativa i software per gestire il capitale, gli acquisti, per effettuare tutta la rendicontazione, per l’organizzazione del magazzino, comprese le persone dedicate all’inserimento e al controllo dei dati. Lo abbiamo fatto perché questo è il nostro modo di creare una relazione tra l’azienda e il territorio.
Per i miei dipendenti non è una novità venire coinvolti in iniziative anche di carattere umanitario, ad esempio 10 anni fa siamo stati in Mali e abbiamo contributo a realizzare una rete di collegamento tra 5 ospedali. Chi è venuto con me non ha voluto l’indennità di trasferta né il pagamento di ore di lavoro straordinarie, ha collaborato senza nessun tipo di sovra trattamento economico.
Questo atteggiamento è condiviso da chi fa parte della FasterNet proprio perché tutti noi crediamo che un’azienda ha sì un business che deve sviluppare per poter andare avanti, ma la logica del profitto non è la sola logica che guida le scelte dell’azienda. La FasterNet deve seguire una logica di sostenibilità economica, ma il nostro occhio è sempre orientato anche a una logica di restituzione.
Per fronteggiare il Covid abbiamo organizzato un programma di verifica che prevede test sierologici mensili sia per le persone che lavorano in azienda sia per i familiari, abbiamo attivato una convenzione con l’ospedale per fare i tamponi in caso di positività in modo da avere l’esito in tempi veloci e poter intervenire tempestivamente.
Un aspetto quindi per noi fondamentale è l’attenzione per le persone, che deve essere dimostrata nei fatti. Le famiglie hanno tutte dei problemi, ma l’azienda ha anche la funzione di ascoltare e sostenere il dipendente che vive momenti di difficoltà, anche investendo una parte degli utili per far fronte a situazioni critiche. In quanto imprenditore non sento come una priorità accumulare più denaro possibile. Per me è importante assicurare all’azienda continuità, affinchè la FasterNet possa progredire e crescere, possa lavorare in sicurezza e portare avanti la sua mission che si fonda su una cultura d’impresa e che mette al primo posto le persone e il territorio.
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